Pubblicato articolo del consigliere comunale Giovanni Cerullo.
Perché "vivere di politica" ignorandone valori e regole? Semplicisticamente: perché è una opportunità di "lavoro" e quindi di reddito, un'occasione per godere di visibilità, di piccoli o grandi privilegi. Ciò è vero ma, a mio modo di vedere, è l'effetto non la causa della deriva politica ed istituzionale e dell' "autunno freddo" delle nostre terre. Una deriva espressione di una democrazia incompiuta. Perché l'alfabetizzazione e la scolarizzazione collettiva ed individuale di Stato, che pur v'è stata nell'ultimo mezzo secolo(si pensi solo al "Non è mai troppo tardi" del maestro Manzi della RAI-TV), ha formato il cittadino dei doveri (servizio militare, tasse, ecc.ecc.) ma non il cittadino dei diritti, informato e consapevole, ad esempio, che il rilascio di una licenza edilizia, la manutenzione delle strade, la rimozione dell'immondizia ecc.ecc. sono un dovere dell'Ente, dei dirigenti degli uffici che come recita l'art.107, comma 1 del D.l. 18 agosto 2000., n. 267 "si uniformano al principio per cui i poteri di indirizzo e di controllo politico- amministrativo spettano agli organi di governo, mentre la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica è attribuita ai dirigenti mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. "Una legge finalizzata ad evitare prevaricazioni e voto di scambio. Ciò è ignorato da quel cittadino che già alle 7 del mattino di un "autunno freddo" infinito aspetta che alle 9 arrivi il sindaco o l'assessore per "caldeggiare" quello che gli è dovuto. Così come non conosce che ha diritto ad essere informato da manifesti affissi in spazi pubblici la data e l'ordine del giorno dei consigli comunali del suo Comune: perché in quella sede, e non al bar del paese, attraverso interrogazioni, interpellanze e mozioni si esercita la democrazia e si comprende chi fà cosa, perchè e per chi. Ed anche perché tanti consiglieri o assessori usano ubbidir tacendo al loro sindaco pur "di agguantare uno stipendiuccio, una prebenda qualsiasi" per la quale in campagna elettorale hanno chiesto ai cittadini di firmare quell'assegno in bianco che si chiama voto. L'esoterismo di leggi che rimandano allo Statuto che a sua volta rimanda ad un regolamento comunale non consentono al cittadino di sapere che l'art.43 della legge sopra citata garantisce ai consiglieri gli strumenti per esercitare il controllo politico di sindaco e assessori; e che a tal fine la stessa legge(art.38, comma 3) garantisce loro anche "autonomia funzionale e organizzativa. Con norme regolamentari i comuni e le province fissano le modalità per fornire ai consigli servizi, attrezzature e risorse finanziarie." In questo contesto politicoculturale matura l'inganno dell'insider trading politico: che in borsa è una operazione, condotta da o con l'aiuto di persone che hanno accesso a informazioni riservate sull'andamento del titolo trattato, finalizzata ad un illecito profitto, politico nel nostro caso.Come le indegne e immorali operazioni di terrorismo politico istituzionale sul futuro dell'ospedale di Roccadaspide usando l'arma del piano ospedaliero regionale 2004-2006 o sul ritorno a casa degli LSU del Parco per il quale il vicepresidente del Parco "auspica una sollecita attivazione delle procedure previste dal D.L. n.81/2000 al fine del trasferimento di qualche lavoratore presso il suo Ente, con la certezza che tale circostanza potrebbe rappresentare una effettiva opportunità di futura stabilizzazione". E via con un altro giro di giostra politico-clientelare dal quale salvo " qualche lavoratore", specchietto per le allodole, gli altri resteranno a terra in deferente attesa del prossimo giro, al grido di lunga vita al giostraio.E'la scarsa conoscenza di istituzioni, leggi e norme che ha confinato il cittadino nel ruolo di pària e ostaggio a "morire di lavoro" da coloro che vivono di politica. Perché l'inganno presuppone il bisogno di lavoro, il timore di perderlo o il desiderio di migliorarlo. Un bisogno che diventa strumento e non fine della politica tanto che la stessa ricerca del consenso viene spesso delegata a caporali in cambio della promessa di una loro assunzione o consulenza o incarico o finanziamento o primariato, ecc. che spesso non arrivano, perché passata la festa gabbato lu santo. Festa che però continua per gli eletti come i consiglieri regionali con i non meno di 187mila 682 euro lordi all'anno a fronte di una produttività legislativa di tipo condominiale. Quindi un problema innanzitutto culturale e di informazione per il quale il quale UNICO è un avamposto. Sì, un avamposto, perché le cifre demografiche ed economiche sono da tempo di guerra contro un nemico del quale Federico II di Prussia avrebbe detto " se i miei soldati cominciassero a pensare, nessuno rimarrebbe nelle mie file".
Dott. Giovanni Cerullo - Consigliere Comunale di Felitto